Incede l'Autunno. Le prime ottobrate
turbinano di foglie. Sotto un cielo incerto.
Indifferente alla Storia, la Natura
danza il ciclo della vita. Rallenta il passo nel tratto
dell'Autunno, e si distende nel brivido d'attesa del gelido
abbraccio, dal quale, pure, si scioglierà, per garrire nuovamente
sotto la grondaia, nel vento di marzo.
L'Autunno non è triste. S'accende di
caldi colori: il giallo e il rosso tripudiano e si sposano in una
policromia infinita.
La Natura ignora le passioni. È
entusiasta la Natura. È ispirata da un soffio divino e lo contiene.
È questo, infatti, il significato del vocabolo greco enthousiastikòs:
ispirato da un dio, fino alla frenesia.
Anche un cuore entusiasta si dimentica
di se stesso, danza la melodia della vita nei cicli della Storia.
È forse quest'oblio di sé quella
divina indifferenza che i poeti ci additano come sommo bene?
Chissà!
Eppure, in questo nostro tempo, che incalza i
mortali coi fantasmi della vanità, ci manca proprio il respiro entusiasta, per scuotere il cuore dal greve giogo delle passioni
tristi.
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